La pillola delle 16


La cura….

La sfida dei ricercatori al Covid si combatte su tre fronti:il primo terreno di battaglia è il vaccino. Sono 70 e passa le proposte in campo, oltre 50 i team di ricerca prevalentemente multicentrici. Il mondo intero della scienza, della finanza e delle onlus sta spingendo senza limiti di ingegno e di spesa.

Il secondo sono le terapie efficaci a combattere il virus, ad inertizzarlo, a renderlo inefficace. Anche su questo fronte non mancano  investimenti cospicui e centri di eccellenza che utilizzano le specificità sinora riscontrate:più gli uomini e meno le donne, più gli anziani e meno i giovani, più gli asiatici e meno i caucasici. Tutti elementi che consentono di lavorare in chiave di meccanismi eziopatogenetici e quindi terapeutici.

Il terzo è il bouquet di farmaci sintomatici che rivelano una certa efficacia nel ridurre le complicanze, ma che a tutt’oggi non garantiscono una solida affidabilità: dal tolicizumab all’idrossiclorochina, dalla tachipirina all’aspirina, dall’eparina al ruxolitinib, dall’opaganib al remdesivir, dall’avigan all’anakinra, dall’emapaluman al salirumab. Quando son troppi i farmaci vuol dire che nessuno funziona proprio bene bene.

La quarta linea di studio molto promettente ed assai ragionevole è l’utilizzo di anticorpi neutralizzanti , il sangue cioè, più precisamente il siero, di pazienti guariti per curare le forme gravi di Covid 19. Alcuni ospedali italiani il San Matteo di Pavia ed il Carlo Poma di Mantova sono avanti nei trial e registrano successi decisivi, addirittura zero decessi da un mese. Per ora questa è l’unica speranza

Ponti e pontastri 

Voglio essere chiaro: sono contentissimo che il genio italiano, prima o poi ci faranno sapere quanto è costato alle finanze pubbliche, ha realizzato in così poco tempo il ponte Morandi. Vanto delle eccellenze italiane dal punto di vista architettonico, ingegneristico ed industriale.

Però mi piace ricordare che il ponte Himera sulla strada statale, ripeto statale, Catania-Palermo è crollato 5 anni or sono ed aspetta senza fiatare di essere ricostruito.

Vale la pena aggiungere altro?

Paolo Russo

Responsabile per il Mezzogiorno nella Segreteria Nazionale di Azione – medico – scrittore

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