La dispersione scolastica e la devianza minorile: una piaga sociale

La dispersione scolastica è un fenomeno molto complesso perchè le cause e gli effetti sono difficilmente misurabili nella loro interezza, consiste nell’abbandono, nell’assenteismo volontario e nella frequenza passiva. In Italia, il fenomeno riguarda soprattutto i maschi, tesi confermata anche dai dati diffusi dal Miur secondo cui lasciano in modo precoce la scuola media e superiore, con una percentuale abbastanza seria, soprattutto nel Mezzogiorno. Spesso è il frutto di piaghe sociali, collegato al territorio, all’ambiente sociale d’origine e possiamo affermare anche al contesto familiare in cui si vive. Nel percorso della vita si configurano una serie di cambiamenti, fasi in cui sono d’importanza fondamentale il sostegno e l’attenzione familiare ma, anche d’insegnanti, educatori, e formatori. Nella nostra società, si tende a omologare, tipizzando i bambini/ragazzi a un prototipo senza tener conto che ciascuno è diverso per obiettivi, per desideri, proprio per questo che devono essere stimolati nelle loro passioni. La fase dell’infanzia e soprattutto quella adolescenziale, non sono esenti da problematiche, poiché vi sono preoccupazioni, incertezze, angosce, sono delle fasi evolutive piene di disagi e di cambiamenti ed è proprio in questa fase di debolezza aggravata da una mancanza familiare e sociale, che diviene un fenomeno preoccupante.L’assenteismo scolastico, nella maggior parte dei casi consegue nella devianza minorile, concernenti tutti quei comportamenti che implicano l’allontanamento o una violazione dalle norme socialmente accettate, ma anche tutte quelle forme di disadattamento e trasgressività che corrisponde all’acquisizione di un ruolo o di un’identità sociale, che può essere individuale o di gruppo, che si raggiunge attraverso comportamenti atti a infrangere una norma socialmente accettata e condivisa. La devianza esprime un disagio e la società concorre all’espansione di questo fenomeno giacché non offre valide alternative, soprattutto nei casi in cui sussiste un assenteismo familiare, dove risulta fondamentale il ruolo dell’educazione, non solo intesa come educazione alla legalità, ma anche al rispetto dei valori etici e sentimentali. La caratteristica del deviante è di trovare giustificazioni al proprio comportamento, giustificandone la propria condotta cercando un motivo positivo a un comportamento negativo. Nella società odierna, caratterizzata da un tessuto affettivo e solidale fragile, dove spesso la ribellione, il rifiuto, e i comportamenti immaturi scaturiscono da un bisogno di protezione, perché spesso chi ha bisogno d’aiuto, soprattutto in una fase difficile come l’adolescenza lo dimostra nei modi peggiori, dove il materialismo padroneggia e il desiderio di autonomia è molto precoce inducendo a compiere passi sbagliati. Molte sono le associazioni di volontariato, gli educatori e i servizi sociali che intervengono là dove gli affetti sono deboli, dove l’essere adolescente o addirittura bambino è molto difficile, crescono in fretta perché l’essere piccolo è un “lusso” che non tutti possono permettersi, portando il peso delle responsabilità, includendone anche quello di contribuire al bilancio familiare. Non sempre il minore, anzi raramente, si reca dai volontari, dagli educatori e dai servizi sociali, anzi sono loro che cercano d’individuarlo, di incontrarlo là dove si trova. È chiaro che in un ambiente familiare multiproblematico, degradato, disfunzionale si corre il rischio di una crisi adolescenziale più forte rispetto agli altri coetanei, posti, dove la scelta più coraggiosa è quella di non cadere in scelte errate, facendo prevalere un senso di riscatto sociale, ciò è possibile solo qualora ci si nutre di cultura, del sapere. Una frase che ricordo molto bene, perché racchiude il mio pensiero, pronunciata da un professore di cui nutro profonda stima è che “l’essere nati in una situazione o in un luogo difficile non deve essere una colpa ma neppure una giustificazione”.Occorrono interventi nella fase più importante della crescita, nella quale si cerca di capire quale sia il suo ruolo nella società e laddove è più facile cadere in errori.

Annalisa Marizigno

Pillole di diritto

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