Alcool di contrabbando, olio di oliva non genuino e champagne fasullo. I dettagli

Associazione a delinquere finalizzata all’adulterazione e contrabbando di prodotti alcolici, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcol e sulle bevande alcoliche, frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, contraffazione di marchi, segni distintivi e valori di bollo. Un rosario di reati posti in essere da un sodalizio criminale strutturato e con ramificazione anche al di fuori della regione Campania, smantellato però da unaindagine del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e dagli ispettori dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressioni frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura. E stamani, al termine di un’articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali firmata dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di 12 soggetti. Attraverso il minuzioso lavoro degli investigatori è stato possibile accertare come l’associazione, attiva nelle province di Napoli e Salerno, anche sfruttando il contesto emergenziale connesso alla pandemia da Covid 19, si sia procacciata ingenti quantitativi di alcol denaturato di illecita provenienza estera, mediante la predisposizione di documenti falsi e di società fittiziamente intestate a terzi, al fine di introdurre nel territorio Italiano in regime di contrabbando un prodotto in apparenza destinato alla sanificazione e che in realtà veniva usato per realizzare bevande alcoliche contraffatte ed adulterate in opifici clandestini di Sant’Antino, Sarno e Pagani. Le bevande contraffatte venivano poi immesse in commercio in evasione dell’IVA e dell’accise, attraverso attività di vendita in Campania, Puglia e Calabria. Le analisi chimiche sulle bottiglie sottoposte a sequestro hanno permesso così di rilevare un titolo alcolometrico diverso da quello riportato nelle etichette apposte sui prodotti. Le sostanze nocive riscontrate sono tipiche della composizione dell’alcool destinato alla sanificazione. Dagli esiti delle indagini emerge non solo la produzione di bevande contraffatte contenenti alcool lavorato con materie pericolose per la salute umana ma anche attività di falsificazione di bottiglie di champagne contenente solo vino spumante generico. Nel corso delle perquisizioni eseguite è stato anche possibile scoprire la realizzazione e l’immissione in commercio di olio di oliva non genuino e non conforme agli standard. Insomma olio di semi venduto per olio d’oliva. Alle risultanze dell’indagine, oltre alle misure personali è stato disposto nei confronti degli indagati il sequestro preventivo delle imposte evase quantificabile in circa 250.000 euro. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro un liquorificio di Giugliano in Campania, una tipografia di Cava de’ Tirreni, una casa vinicola di Pagani e tre opifici clandestini a Sant’Antino, Sarno e Pagani. Nel corso delle indagini erano già state sequestrate, tra l’altro, 22mila bottiglie di bevande alcoliche, 650 bottiglie di champagne contraffatto, 900 di olio recante segni distintivi falsi, 800 bottiglie di liquore e grappa risultate oggetto di furto e oltre 300.000 contrassegni di stato contraffatti.

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