Fiume Sarno: “Rifiuti non pericolosi”, false attestazioni nei laboratori di analisi – Il video
Ci sono anche i titolari di laboratori di analisi tra le 50 persone denunciate dai carabinieri nel mese di agosto.
Dichiaravano il falso classificando come non pericolosi i rifiuti prodotti in alcune aziende.
L’ennesima complicità dei colletti bianchi alleati con imprese senza scrupoli che continuano ad avvelenare il Sarno e l’ambiente è stata smascherata nel corso della campagna di controlli a tappeto per combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e quello degli illeciti sversamenti da parte di imprese attive nei territori attraversati dal Sarno. In azione decine di militari dei Carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari.
I controlli
Per scovare gli scarichi abusivi sono stati effettuati numerosi blitz nelle fabbriche dell’area del Sarno ed in quelle dei torrenti Solofrana e Cavaiola. In azione i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, con i dipendenti NOE di Napoli e Salerno e dei Gruppi Tutela Forestale di Napoli, Salerno e Avellino. Sono 27 le aziende sottoposte a verifica nel corso delle quali sono state deferite in stato di libertà 50 persone e tra queste alcuni responsabili di laboratori di analisi che hanno redatto certificazioni false sulla pericolosità dei rifiuti prodotti dalle aziende.
In più sono state sequestrate 6 aree di stoccaggio rifiuti, e sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di circa 82.000 euro.
I numeri del disastro
Nelle province di Napoli, Salerno e Avellino sono stati sequestrati 1 capannone industriale di 800 metri quadrati, 5 aree che insieme misurano 15.000 metri quadrati
utilizzati per lo stoccaggio abusivo di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, anche pericolosi. Non solo. É stato anche accertato che le acque di dilavamento dei piazzali dove erano stoccati i rifiuti confluivano, senza preventivo trattamento, mediante scarichi abusivi, all’interno dei corsi d’acqua.
In totale dalla fine del lockdown ad oggi l’Arma ha
controllato 195 attività produttive; denunciato 117 persone;
individuato 40 scarichi abusivi; sequestrato 6 aree di stoccaggio rifiuti; elevato 27 sanzioni amministrative per circa € 120.000.
Le indagini continuano.
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