Buon compleanno, Parthenope! Compie oggi 100 anni l’Università degli studi di Napoli


Compie oggi 100 anni l’Università degli studi di Napoli “Parthenope”. Nata come Regio Istituto Superiore Navale, il 30 maggio del 1920 appunto, oggi la “Parthenope” promuove percorsi virtuosi di formazione, ricerca e sviluppo attraverso rapporti di collaborazione con circa 1500 partner pubblici e privati e accordi con oltre 150 prestigiose Università estere, tra cui il MIT di Boston.10.000 studenti, 346 docenti, 7 Dipartimenti e 32 corsi di studio, questi i numeri della Parthenope la cui storia è stata ripercorsa in una lettera del Rettore Alberto Carotenuto indirizzata agli studenti.  “Antoine de Saint Exupery diceva: “Se vuoi costruire una nave, non devi affaticarti a chiamare la gente. Risveglia in loro la nostalgia del mare, lontano e sconfinato. Così si metteranno subito a costruire la nave. Questa nave – scrive il prof. Carotenuto – noi l’abbiamo costruita e continuiamo a costruirla, negli anni, giorno per giorno, tenendo vivo il legame con il mare, con la nostra storia, sempre mossi dall’inarrestabile desiderio di scrutare oltre l’orizzonte, veleggiando sulle rotte della conoscenza. Nel farlo, intendiamo tener fede ai valori che hanno sempre guidato le nostre scelte: innanzitutto la piena centralità dello studente, ma anche l’autonomia, la diversità e la responsabilità sociale”.Un radicamento territoriale molto forte, ma anche la “crescente vocazione internazionale dell’Ateneo, il rafforzamento degli obiettivi di terza e quarta missione, i progressi della VQR e i dati del Ministero che certificano un sensibile aumento degli iscritti al primo anno – Scrive ancora il Rettore Carotenuto – Consapevoli del nostro passato, dunque, non possiamo che guardare al futuro con grande entusiasmo, ed il futuro io lo immagino così: un Ateneo che prosegua nel percorso già ampiamente tracciato in questo secolo, sulla strada dell’innovazione tecnologica e della ricerca, dell’internazionalizzazione e del continuo miglioramento qualitativo delle nostre attività”.A cavallo tra 1939 e il 1940, il Regio Istituto Superiore Navale cambia denominazione, trasformandosi in Regio Istituto Universitario Navale a ordinamento speciale, organizzato nelle due sezioni di Economia Marittima e di Scienze Nautiche. Ad ottobre del 59 le sezioni di Economia Marittima e Scienze Nautiche vengono trasformate in Facoltà. A queste si aggiungono col tempo tre Facoltà di nuova istituzione: Giurisprudenza, Ingegneria e Scienze Motorie e da Istituto Universitario Navale si trasforma in Università degli studi di Napoli Parthenope. La ricerca è al centro della vita dell’Ateneo. Da oltre 30 anni la Parthenope è un punto di riferimento nelle ricerche oceanografiche in Antartide. Dal 2016 in collaborazione con la Apple Distribution International è stato istituito un programma formativo su iOS Development. Quest’anno l’Ateneo ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della Cattedra UNESCO in “Ambiente, Risorse e Sviluppo Sostenibile”.  E per rafforzare la sinergia con enti, imprese e stakeholder del territorio l’Ateneo ha implementato un incubatore e un acceleratore di impresa.L’attuale situazione emergenziale impedisce di celebrare l’importante anniversario, “ma – conclude il Rettore Alberto Carotenuto – abbiamo deciso di attivare una strategia volta al recupero e alla valorizzazione dell’heritage, nelle sue componenti tangibili e intangibili. In tale direzione, abbiamo realizzato un sito interamente dedicato al Centenario e un video corporate, e sono in programma la creazione di un vero e proprio archivio storico ed una mostra permanente presso il museo di Villa Doria D’Angri; tutte iniziative che racconteranno il nostro Ateneo ai suoi stakeholder; un racconto materiale che sarà anche digitale, sui social, attraverso video interviste ai protagonisti della Parthenope, a chi ne ha fatto parte in passato, ai personaggi chiave di oggi e di domani. Abbiamo inoltre in programma una docu-serie ad episodi, una sorta di diario di viaggio tra il passato, il presente ed il futuro del nostro Ateneo”.

Nello Fontanella

Giornalista

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