Reggia di Carditello, politiche inclusive nei siti culturali

Si riparte e si punta sui beni culturali per sconfiggere la paura Coronavirus e dare impulso al turismo. È una tappa importante passa per il Real Sito di Carditello, la Reggia borbonica nata proprio per il rilancio della zootecnica, con allevamenti di bufali e cavalli.

Alla vigilia della Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo – istituita dalle Nazioni Unite per stimolare il dialogo fra differenti culture – arriva un importante riconoscimento per il Real Sito di Carditello, che premia la crescita sostenibile e la politica inclusiva della Fondazione guidata dal presidente Luigi Nicolais.

OpenCoesione – l’iniziativa di open government coordinata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha inserito la Fondazione Real Sito di Carditello nel focus sui modelli virtuosi delle politiche di coesione applicate a musei e siti culturali per finanziare interventi destinati all’accessibilità e all’inclusione, insieme al la Fortezza delle Verrucole, nell’area interna della Garfagnana, e ad alcuni siti Unesco dell’area adriatica.

“La missione di Carditello – spiega Roberto Formato, direttore della Fondazione – si concentra sul ruolo sociale dei musei e dei siti culturali, e sulla capacità di contribuire al cambiamento e al benessere del territorio, producendo nuovi format, assicurando una fruizione sempre più inclusiva e favorendo la partecipazione della comunità non solo sul fronte culturale, ma anche in campo ambientale e di attivismo civico”.

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