Purtroppo non c’è Berlusconi e autonomia differenziata sia!

Dopo decenni di battaglie simil secessioniste égiunto per la Lega, il 23 gennaio 2024, il vessillo da sventolare.

E autonomia differenziata sia!

Pare superfluo significare come non ci collochiamo al di fuori della Costituzione, non siamo all’oltraggio della Carta, anzi nella previsione dell’art.116 terzo comma, che fa preciso riferimento a questa opportunità.

La Lega, le regioni del Nord hanno preteso che questa possibilità si realizzasse, e subito.

Niente di sovversivo e rivoluzionario quindi.

Ricordo però che l’art. 117 al comma secondo della medesima carta costituzionale prevede l’obbligo della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.

Così pare singolare che la previsione costituzionale di una possibilità autonomista prevalga, in ordine di tempo, su quella obbligata di garantire uguali diritti, ma tant’è il giudizio di una politica distratta e superficiale, perché di questo si tratta.

La Lega ha preteso, e la Meloni ha concesso, loscalpo del Mezzogiorno su una questione cruciale che attiene alla stessa convivenza civile ed all’unità nazionale.

Con quale coraggio i 37 senatori del Sud hanno, per ordine di scuderia, votato a favore di una cosa in cui non credono e che ben sanno affosserà ulteriormente (semmai fosse possibile) il Mezzogiorno.

Mi si dirà: “Ma vi è la clausola della definizione dei Lep propedeutica all’autonomia”. Concordo, ma allora ancor più chiaro mi sembra il disegno normativo privo di contenuti e soltanto forte di una cornice di bandiera.

Domando: se il tutto fosse davvero condizionato ai Lep allora avremmo la certezza che trattasi di una pantomima, di una messinscena. Dove mai potranno essere trovati i 150 miliardi (fonte Svimez) necessari per garantire uguali diritti nei trasporti, nell’assistenza, nell’istruzione al sud.

Temo invece trattarsi di un grimaldello che consente di aprire la breccia del “intanto-partiamo-a-risorse-invariate (la spesa storica notoriamente più alta al nord) e poi se ne parla, saremmo così di fronte alla più colossale truffa ai danni del Mezzogiorno, di venti milioni di cittadini italiani.

Berlusconi nei suoi trent’anni di leadership del centro destra aveva ben chiaro il valore del sud e la necessità di una nazione unica, unita nei valori e solidale nelle necessità, mai ha consentito vere, concrete ed efficaci derive regionaliste o peggio secessioniste.

Oggi purtroppo a guidare il centro destra non c’è uno statista come Silvio Berlusconi, i suoi eredi sono succubi (interessati a mantenere piccole rendite di posizione) della prevalenza del Presidente del Consiglio che per sopravvivere concede alla Lega in pochi mesi quanto mai Berlusconi ha consentito in questi trent’anni.

La sinistra è esente da colpe? Assolutamente no. Ha rincorso scimmiottando la Lega le derive autonomiste fino a suggerire prima disastrose modifiche alla Carta e peggio a sottoscrivere con Gentiloni un patto leonino con le regioni del nord sino a presentare una proposta di Regionalismo ancora più “spinta e perversa” di quella di Calderoli.

Paolo Russo

Responsabile per il Mezzogiorno nella Segreteria Nazionale di Azione – medico – scrittore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *