I.C. Visciano – Camposano, raccolta firme contro la scelta del nome della scuola
I quattro Genitori di Camposano componenti del Consiglio d’Istituto dell’I.C. Visciano-Camposano, eletti nella Lista “Scuola Bene Comune”, comunicano la propria posizione contraria in merito al desiderio, perché mero desiderio è, del Dirigente Scolastico Reggente di denominare il suddetto Istituto Comprensivo “Padre Arturo D’Onofrio”.
Premettono che non hanno nulla da eccepire riguardo alle alte e nobili motivazioni addotte dal Dirigente per suffragare il proprio desiderio; la figura di Padre Arturo rimarrà certamente insuperabile per le opere umanitarie compiute e per l’esempio che rappresenta di umanità e di pietà cristiana, di carità e di dedizione al prossimo, ma ci sono non sottili sfumature che necessitano un approfondimento: prima fra tutte che Padre Arturo ha operato a Visciano e la sua figura è legataindissolubilmente e giustamente a Visciano, figura nella quale si identifica l’intera popolazione di Visciano.
Le due realtà di Camposano e Visciano indiscutibilmente hanno, oltre ad una differenza territoriale abissale, storia, tradizioni, culture, problematiche opposte di cui il precedente superficiale dimensionamento, che ha prodotto una fusione a freddo tra entità eterogenee,creando un vero e proprio ibrido, non ha tenuto conto, dando non pochi problemi alla vita scolastica soprattutto della comunità di Camposano che, purtroppo, non potrà mai identificarsi con una pur beata figura religiosa di Visciano, per quanto universali ed ecumenici siano i valori da essa professati e realizzati, poiché troppo legata alla propria identità che vuole legittimamenteconservare.
Nel giustificare il proprio desiderio, il DirigenteScolastico Reggente parla di una sua romantica idea unitaria delle due realtà scolastiche, rammaricandosi della contrarietà espressa da questi consiglieri, senza tenere conto, e non per sua colpa, essendo di fresca nomina, peraltro in Reggenza con una programmata presenza di soli 2 giorni al mese nel plesso di Camposano, che nel periodo di composizione delle liste elettorali i componenti di Visciano rifiutarono di stilare una unica lista, su richiesta dei camposanesi proprio per dare un messaggio di unità di intenti, evidentemente per imporre una loro supremazia, come la serrata competizione da loro svolta e la ingiustificata ed insussistente pretesa della Presidenza poi hanno dimostrato.
Si ritiene, pertanto, che assegnando la suddetta denominazione all’intero Istituto Comprensivo, si sposterebbe il suo baricentro ancor di più verso Visciano, causando una percezione di totale cancellazione della considerevole realtà camposanese dell’Istituto, tra i genitori della quale è in corso una raccolta firme a sostegno e per corroborare la tesi qui esposta.
In realtà le problematiche e le questioni da affrontare sono ben altre, e molto concrete, non certo la denominazione delle scuole!
Già all’atto della costituzione dell’Istituto Comprensivo la sede della Dirigenza fu assegnata a Visciano perché “paese montano”, ma dopo un mese dalla assegnazionela Regione Campania stessa annullava questa decisione, senza che però si ridiscutesse la questione, e ad oggi la Dirigenza ha sede ancora lì, nonostante Visciano abbia meno abitanti e pari iscritti di Camposano.
Poi, da una settimana il Dirigente Scolastico Reggente ha deciso, senza consultare alcuno, di spostare la postazione di Segreteria di Camposano negli uffici di Visciano, per presunte carenze di organico, prevedendone la presenza alla Virgilio solo un giorno a settimana, sottraendo un servizio essenziale alla comunità scolastica camposanese che, in caso di problemi, dovrebbe recarsi sulle colline viscianesi.
Svuotando di servizi il plesso di Camposano, si ritiene che si stia trattando Camposano come se fosse una frazione, quando in realtà è un paese di 5.400 abitanti, rispetto a Visciano che ne conta molti di meno; così viene lesa la dignità dei suoi abitanti e non vengono certo incentivate le iscrizioni alla scuola locale; infatti per vari problemi, che vanno da una ingiusta narrazione negativa sulla didattica alle carenze organizzative, più della metà delle famiglie camposanesi sceglie di iscrivere i figli nelle scuole dei paesi limitrofi, mettendo a rischio ogni anno la formazione della fondamentale sezione del tempo pieno.
C’è da considerare che i genitori degli alunni del plesso Virgilio di Camposano raccontano e lamentano la presenza di insetti anche pericolosi (api, vespe, calabroni, zanzare), attirati dalla rigogliosa vegetazione del giardino dell’istituto, che entrano nelle aule dalle finestre, necessariamente aperte per il caldo eccessivo ed anomalo; che ad oggi non si è trovata una soluzione alla carenza di aule nel plesso Virgilio, ragion per cui una classe è stata allocata in una stanza non adibita allo svolgimento delle lezioni, senza adeguato riscaldamento e con due pareti interamente in vetro, in cui già lo scorso inverno il freddo era insopportabile e inaccettabile.
Dato che c’è la convinzione, senz’altro condivisa dai tutti, che i servizi pubblici all’utenza vadano potenziati e mai ridotti, soprattutto se da essi scaturisce, e scaturisce, l’efficienza di una istituzione basilare come la scuola e il rispetto dei diritti della cittadinanza, si chiede al Presidente del Consiglio d’Istituto di ritirare il punto 3) all’ordine del giorno del Consiglio d’Istituto di giovedì 12 p.v. e lasciare immutato la denominazione dell’Istituto Comprensivo.
Che vengano invece affrontati i problemi veri della scuola, in particolare, che venga ristabilita la presenza continuativa della Segreteria nel plesso di Camposano per permettere a docenti e genitori di avere un costante servizio amministrativo, riducendo il quale si offrirebbe un ulteriore motivo alle famiglie di Camposano discegliere altri istituti; che vengano applicate zanzariere alle finestre delle aule, così da impedire agli insetti di entrare e scongiurare rischi, per alunni e personale, di punture fastidiose e pericolose; di assegnare una vera aula alla classe che si trova al piano superiore del plesso Virgilio, ora nella ex aula professori inospitale e fredda in inverno; che, in mancanza di aule alternative, venga installato un condizionatore di potenza adeguata a riscaldare questa aula improvvisata e renderla almeno minimamente vivibile in inverno, onde tutelare la salute di alunni e professori e rispettare la dignità della scuola pubblica.
Si conclude, ricordando che in una comunità le componenti amministrativa e scolastica, unitamente a quella sociale e religiosa, hanno il compito di collaborare strettamente e intercettare le richieste e le esigenze delle famiglie, anche al fine di favorire la scelta della scuola locale, fulcro dello sviluppo sociale e culturale collettivo. Pertanto si spera nella fattiva collaborazione dei suddetti attori, avvisati delle problematiche, per raggiungere l’obiettivo del bene comune.