“Il quarto mondo siamo noi”, questo il grido degli abitanti sul litorale del Comune di Giugliano rimasti senza acqua

“Siamo con l’acqua alla gola”,si potrebbe dire. Ma al danno si aggiungerebbe la beffa perché gli abitanti di una zona residenziale sul litorale del Comune di Giugliano,in via Madonna del Pantano a Varcaturo di acqua ormai non ne vedono neanche di notte. E allora è più verosimile parlare di “il quarto mondo siamo noi”!! Questo infatti è quanto urlano con disperazione alcuni abitanti di un’area che doveva essere residenziale, ma che i ritardi nell’operato degli apparati territoriali preposti alla gestione del bene pubblico hanno progressivamente ridotto a condizioni di invivibilita’. Tutto ciò potrebbe apparire inverosimile, se non fosse ampiamente evidente e documentata, la condizione di drammatico disagio che stanno vivendo da mesi numerose famiglie di alcuni parchi insistenti nel comune di Giugliano. Molteplici sono state difatti le sollecitazioni rivolte, nonostante tutto, in modo civile e democratico, agli organi preposti, Comune compreso, e le spontanee manifestazioni volte a portare alla dovuta attenzione la drammatica situazione di disagio in cui sono costretti a vivere centinaia di persone, tra cui bambini e disabili. Continua difatti l’assurda odissea di decine di famiglie costrette a vivere da mesi in condizioni di assoluto degrado e in condizioni igienico sanitarie precarie, per la mancata erogazione d’acqua dalla tubazione idrica posta a servizio appunto di via Madonna del Pantano. Anzi, nelle ultime settimane la situazione è addirittura peggiorata, tanto che ad oggi la rete idrica non eroga più acqua, nemmeno di notte quando la pressione nelle tubazioni dovrebbe essere addirittura maggiore rispetto alle ore diurne in cui il fabbisogno d’acqua di solito è maggiore.
L’erogazione si interrompe completamente a qualche decina di metri dal Parco “Nocera” di via Madonna del Pantano 37, lasciando tutti senz’acqua. Situazione questa che interessa anche il confinante Parco “Salvatore”, i cui abitanti sono ridotti alle medesime drammatiche condizioni del Parco “Nocera”. Tante sono le conclusioni a cui sono arrivati gli esasperati abitanti dei predetti parchi, tra cui la più accreditata parrebbe essere quella che attribuisce l’interruzione del flusso d’acqua, alla possibile esistenza di deviazioni abusive sulla tubazione principale in più punti, precedenti i predetti parchi “Nocera” e “Salvatore”. Deviazioni abusive praticate sulla tubazione principale che devierebbero l’acqua verso altre realtà abitative e verso altri insediamenti. Fatto sta che, qualunque sia la causa della mancata alimentazione idrica alle oltre 30 abitazioni della zona dai primi di giugno 2022, nulla è cambiato, se non in peius. Le stesse voci informate, parlano anche dell’esistenza di un vecchio appalto per i lavori di rifacimento della conduttura idrica in quel pezzo di strada, che era stato approvato e assegnato ad una ditta nel 2019, ma i cui lavori pubblici, non si sa per quali ragioni, non sono mai stati avviati, né tantomeno appare esserci un concreto interessamento degli organi preposti a che si giunga ad una risoluzione della problematica. Risulta sconcertante che una problematica cosi seria e sentita, che in quanto tale andrebbe quindi affrontata da chi di competenza con l’impiego di ogni energia e risorsa disponibile, che ha costretto tante famiglie, ed altre sono in procinto di farlo, ad abbandonare le proprie case per andare a vivere altrove, onde poter tornare a condurre una vita il più possibile normale, non venga invece presa nella dovuta considerazione, lasciando tanti incolpevole cittadini nel totale abbandono. È intollerabile che tante famiglie, con bambini e disabili, siano state costrette a vivere tale assurda situazione, a dover abbandonare le proprie case, per le quali viene però comunque richiesto l’esborso di tasse e tributi, o addirittura a venderle a prezzi irrisori, pur di ritornare a condizioni di vita normali. In uno Stato come il nostro, dove vengono giustamente riconosciuti, garantiti e tutelati i diritti fondamentali di tutti, non si comprende perché agli abitanti di via del Pantano di Giugliano il diritto all’acqua potabile, bene primario ed essenziale, non viene garantito.

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