Pnrr: Sei milioni e 400 mila euro a favore dei cittadini più deboli dell’area nolana e vesuviana

Valgono 6 milioni e 400 mila euro i progetti ammessi al finanziamento nazionale nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una somma che fa dell’aggregazione territoriale composta dagli Ambiti N23, capofila, N22 ed N26, la prima in Campania per risorse ottenute.
Si tratta di interventi programmati per favorire l’inclusione e la coesione nelle comunità interessate ed in particolare saranno destinati ai servizi sociali, ed a garantire politiche a favore della disabilità e della marginalità sociale. Complessivamente sono 27 i Comuni coinvolti che fanno capo rispettivamente ai tre Ambiti di cui sono capofila Nola, Somma Vesuviana e San Giuseppe Vesuviano.
I cittadini dell’Ambito N23 che conta 14 centri dell’area nolana saranno destinatari di ben 2 milioni e 400 mila euro.
“L’intuizione di dare vita ad una forma aggregativa – spiega il coordinatore dell’Ambito N23 Guseppe Bonino – è risultata vincente. Ci siamo organizzati per tempo promuovendo nei mesi scorsi una serie di incontri con i rappresentanti degli altri Ambiti per suggerire la possibilità di ricorrere a forme associative tra i territori per avere maggiore competitività e soprattutto maggiori possibilità di ottenere finanziamenti a favore delle fasce più deboli delle nostre comunità. Il benessere dei cittadini si persegue anche mettendo da parte i personalismi e favorendo l’impegno comune per raggiungere gli obiettivi”.
“Si rafforza il percorso della collaborazione istituzionale che tanti traguardi ha fatto raggiungere fino ad oggi. La lungimiranza dei sindaci e soprattutto – sottolinea il sub commissario prefettizio del Comune di Nola, Roberto Esposito – una vision non ancorata ai campanilismi ma al raggiungimento degli obiettivi nell’interesse esclusivo dei cittadini, hanno fatto la differenza anche stavolta. Una strategia, quella del gioco di squadra, che rappresenta un vero modello positivo soprattutto quando in ballo c’è il miglioramento della qualità della vita di chi è più indietro”.

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