Nola, la “dolce” Therasia aiuta la ricerca: nel segno di San Paolino e della solidarietà

È un dolce pieno di gocce di cioccolato e ha il cuore morbido al limone, si chiama “Un fiore per Therasia” e nasce in una pasticceria del territorio dalle mani del pastrychef Raffaele Nappi e da un’idea dell’associazione “United for life”.

È una torta dedicata appunto a Therasia, donna di origini spagnole e moglie di Paolino da Bordeaux, prima della sua conversione.

L’associazione ideatrice “United for life” di cui è presidente la giovane nolana Angela Carbone spiega che la mission di questa “dolce invenzione” è frutto di una collaborazione ed ha un fine benefico che si identifica con la raccolta di fondi in favore dei progetti della Breast Unit dell’ospedale Cardarelli di Napoli che si occupa della prevenzione e cura del tumore al seno oltre che di tante altre iniziative a sostegno delle donne.

Chiunque volesse assaggiare e contribuire al progetto può acquistare “Un dolce per Therasia” presso la pasticceria Coco’s in piazza Duomo a Nola e con sede anche a Comiziano per tutto il mese di giugno con una donazione minima di 12 euro.

La torta è a forma di cuore, ha il gusto della caprese al limone, tante gocce di cioccolato e al centro presenta un fiore di zucchero che simboleggia un giglio realizzato da Linda Sicondolfi, cake designer.

“Sempre al fianco delle donne che lottano per la vita – spiega la presidente dell’associazione “United for Life”, Angela Carbone – In questo tempo di sospensione in cui, per il secondo anno consecutivo, anche la Festa dei Gigli di Nola si ferma a causa dell’emergenza sanitaria, abbiamo pensato ad un qualcosa che rispecchiasse i valori di fede e speranza. Da qui nasce l’idea del dolce ispirato a Therasia, donna forte e coraggiosa che ha accompagnato la vita di San Paolino avvicinandolo alla fede prima ed alla conversione poi, soprattutto dopo la morte del loro figlioletto Celso. Therasia potrebbe essere una di noi – continua Angela – nel nostro immaginario incarna infatti la donna di oggi alle prese con le difficoltà e gli imprevisti, talvolta anche tragici, della vita. Ma nonostante ciò non si arrende e continua a vivere, mossa dalla fede che è il primo veicolo di avvicinamento alla speranza. Grazie alle tantissime richieste che stiamo ricevendo. In questi giorni siamo in contatto con la Breast Unit del Cardarelli di Napoli per capire quale potrebbe essere il prossimo progetto da sostenere e di cui – aggiunge – come sempre, daremo conto alle persone che ci danno fiducia. Insieme possiamo vincere. Anche il cancro”.

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