Operazione “Aste ok”: sequestri per oltre 4 milioni di euro e 14 arresti. Ecco i nomi


Otto persone finite in carcere e sei ai domiciliari. Cinque le società poste sotto sequestro con relativi beni, crediti, azioni e quote sociali per un valore stimato in circa 4 milioni di euro. Operazione “Aste ok”, Comando provinciale dei carabinieri di Avellino congiuntamente al Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli per smantellare una associazione a delinquere di tipo  mafioso, finalizzata alle estorsione, scambio elettorale politico-mafioso, turbata libertà degli incanti, falsità materiale, truffa, trasferimento fraudolento di valori e Riciclaggio. E capace di condizionare ed orientare le scelte della  pubblica amministrazione. Dentro, nella “cabina di regia”, elementi malavitosi ma anche imprenditori e professionisti. La Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo partenopea, grazie alle attività investigative condotte congiuntamente dal Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Avellino e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, ha alzato il coperchio di una delle più losche pentole operanti sul territorio Irpino degli ultimi anni. 
Nuovo Clan Partenio, egemone  nel capoluogo irpino, in espansione e con interessi ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. Tutto documentato dalle risultanze investigative economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti di immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società di intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso. Gli investigatori ritengono che il sodalizio si sia avvalso di società intestate a prestanomi nelle quali sarebbero transitate le somme estorte in modo da poter ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa. 
L’attività ha documentato la promessa di voti in occasione delle elezioni del Consiglio Comunale di Avellino del giugno 2018 da parte di appartenenti al clan Genovese-Galdieri, nei confronti di un candidato consigliere – poi eletto – figlio di un boss detenuto, appartenente al medesimo gruppo, in cambio della riassegnazione della gestione di un centro sportivo sito in Avellino. Il GIP ha firmato,  su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia i provvedimenti. Oltre a numerose perquisizioni nei confronti dei soggetti ritenuti organici o contigui al sodalizio criminoso, è in atto anche l’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo relativo a 5 società (i cui titolari sono tra i destinatari della misura cautelare), di cui: 
– 1 struttura di assistenza sociale-residenziale; 
– 2 società immobiliari; 
– 1 società di consulenza amministrativa; 
– 1 attività di ristorazione. 
L’intero patrimonio delle società sottoposto a sequestro (tra cui 59 fabbricati e 26 terreni) è stato stimato in circa 4 milioni di euro, al quale si aggiungono le disponibilità finanziarie già sequestrate nei confronti degli indagati in data 14 ottobre 2019 ammontanti a circa 1,5 milioni di euro. 
Nel medesimo contesto operativo, è stata notificata la misura dell’“interdittiva antimafia”, già emessa dalla Prefettura di Avellino, alla società riconducibile alla cit. struttura di assistenza sociale-residenziale, nonché a un’altra azienda riferita ad un altro indagato.

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE 
1. GALDIERI Pasquale, classe 1974, di Mercogliano; 
2. GALDIERI Nicola, classe 1975, di Mercogliano; 
3. DELLO RUSSO Carlo, classe 1977, di Mercogliano; 
4. PAGANO Beniamino, classe 1980, di Mercogliano; 
5. GENOVESE Damiano, classe 1983, di Avellino; 
6. FORTE Livia, classe 1961, di Avellino; 
7. APRILE Armando Pompeo, classe 1959, di Avellino; 
8. FORTE Modestino, classe 1966, di Avellino. 

CUSTODIA CAUTELARE AGLI ARRESTI DOMICILIARI 
1. CICCONE Antonio, classe 1977, di Avellino; 
2. BARONE Antonio, classe 1976, di Avellino; 
3. FORMISANO Gianluca, classe 1984, di Serino; 
4. BARBATI Emanuele, classe 1977, di Manocalzati; 
5. DI BENDETTO Manlio, classe 1979, di Atripalda; 
6. GISOLFI Mario, classe 1959, di Montoro. 

SOCIETÀ SEQUESTRATE 
1. LARA IMMOBILIARE S.r.l., con sede a Roma; 
2. PUNTO FINANCE S.r.l., con sede a Roma; 
3. RINASCIMENTO ITALIANO S.r.l., con sede ad Anzio; 
4. ARCA DI NOE’ S.r.l., con sede a Serino; 
5. NUVOLA S.r.l., con sede ad Avellino.

Nello Fontanella

Giornalista

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