Lupin delle due ruote: per non destare sospetto portava con sé il figlio di un anno durante i furti

Pregiudicato ed esperto in furto di motocicli. Per commettere i quali, tanti, come dimostrano i precedenti, si faceva scudo del figlio di appena un anno tenuto in braccio per non destare sospetti. Senza scrupoli insomma. Ma la carriera di Carlo Santaniello, 41enne napoletano già gravato da precedenti specifici, autentico Lupin napoletano delle due ruote, è stata stroncata dagli agenti della squadra investigativa del Commissariato di Posillipo della Polizia di Stato, primo dirigente Ludovica Carpino, che stamani, a seguito di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero. Santaniello è ritenuto responsabile del furto di un motociclo Honda modello SH avvenuto nel giugno scorso in un parco privato di via Manzoni. Con lui c’era la compagna, D.F.A. 31enne napoletana denunciata per concorso in furto aggravato e anch’ella gravata da precedenti analoghi. Le indagini, condotte dagli agenti del Commissariato, sono partite a seguito di denuncia e con l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza di una attività commerciale posta nei pressi del luogo in cui è stato consumato il furto. Inequivocabili le immagini che hanno inchiodato il Santaniello alle proprie responsabilità: sarebbe giunto in zona Posillipo con la compagna e il figlio di un anno per commettere il furto. Con il bimbo in braccio, verosimilmente al fine di non destare sospetti, si sarebbe introdotto all’interno di un parco mentre la compagna lo avrebbe atteso in strada in macchina. Dopo un veloce sopralluogo e dopo aver individuato il motociclo, riportato il bimbo in auto dalla compagna sarebbe rientrato nel parco e dopo pochi minuti sarebbe uscito a bordo del motociclo oggetto di furto. Ipotesi però che il G.I.P. ha confermato firmando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Furto aggravato dall’aver commesso il fatto con violenza sulla cosa (effrazione del bloccasterzo e del blocchetto di accensione del motociclo) nonché su un bene esposto a pubblica fede (veicolo parcheggiato in un luogo privato- condominio- per cui per mancanza di diretta sorveglianza si può direttamente accedere).

Nello Fontanella

Giornalista

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