Animali uccisi e maltrattati, alla Procura di Nola 46 inchieste

Animali uccisi, soprattutto cani e gatti, maltrattati, utilizzati come oggetto di business criminali e sacrificati senza pietà sull’altare del dio denaro, dati in pasto a chi deve semplicemente saziare la propria sete di violenza e di prepotenza. Storie da brividi dove l’abbandono estivo di Fido per quanto deprecabile e ripugnante diventa una bazzecola al cospetto di ciò che raccontano le cronache e svelano le indagini.


I dati
Alla Procura di Nola nel solo 2019 si contano 46 procedimenti con 27 indagati che vedono “vittime” cani, gatti, uccelli, specie protette ed animali selvatici. Numeri allarmanti nonostante indichino una diminuzione rispetto agli anni precedenti.
Nello specifico sono ben 7 i  procedimenti senza indagati per uccisione di animali, 22, con 13 indagati, quelli per maltrattamento di animali, 1 con 1 indagato per organizzazione di combattimenti tra animali o competizioni non autorizzate, 3  con 1 indagato per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, 13  con 12 indagati per reati venatori o contro la fauna selvatica. 
Il report
C’è di tutto, nonostante il deterrente delle leggi, nei dati resi noti oggi grazie al Rapporto Zoomafia 2020, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV.
Un quadro a tinte fosche dove nitida appare la responsabilità di criminali senza scrupoli ma anche di chi, per semplice diletto, per prepotenza o insensibilità non esita a fare del male per gusto o convenienza.

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