Marigliano, un centro commerciale naturale per uscire dalla crisi

Più di 5000 mila imprese soltanto nel napoletano dalla fine del lockdown sono state costrette ad interrompere la loro attività. Sono bastati solo tre mesi per vanificare i sacrifici di una vita. I commercianti, abbandonati completamente delle istituzioni, ammaliati da promesse di rilancio e successivamente delusi con poche e maldestre iniziative; si sono ritrovati soli e costretti a “rimboccarsi le maniche”, provando a ripartire.

 Qualcuno ha sentenziato: “Sono bastati solo tre mesi per mettere in crisi l’intero settore?”. Ebbene sì, dato che la crisi nasce non ora, ma nel lontano 2007, non poteva dunque trovare terreno più fertile che in questa tragedia, diventata non più soltanto sanitaria ma anche economica.

Le stime già calcolano che questa situazione sarà destinata a peggiorare nel corso dell’anno.

 La camera di commercio di Napoli ha stanziato 40 milioni di euro per un piano di sostegno alle imprese:” Una risposta concreta ai bisogni in un periodo di profonda crisi.” ha affermato Fiola presidente della camera di commercio di Napoli. E aggiunge :”andiamo incontro alle imprese, in questo periodo travolte da una crisi epocale, immettendo nel sistema produttivo energie e opportunità, rappresentiamo un riferimento per 340 mila imprese iscritte.”

Bisogna certamente ripartire, ma per farlo c’è bisogno di favorire ed incentivare gli afflussi nei centri cittadini. Le proposte da avanzare sono molteplici, ad esempio si può pensare alla creazione di un Centro Commerciale Naturale: un’aggregazione di esercenti che si pongono l’obiettivo di proporre un’offerta integrata per favorire la crescita della domanda e del servizio e per promuovere lo sviluppo urbano e territoriale. In questo modo si favorirebbe la nascita di uno spazio urbano dotato di spiccate funzioni commerciali. Altra opzione è la famosa “ Smart City “ consistente nel coinvolgimento  dei principali attori dello sviluppo della nostra città nella realizzazione di un piano economico con carattere prettamente innovativo   .

Marigliano ha l’obbligo di ascoltare il grido latente del commercio cittadino : il Centro Commerciale Naturale , è uno dei tanti progetti di coordinamento economico commerciale che coinvolge una rete di negozi cittadini nella zona di corso Umberto I,  corso Vittorio Emanuele III  e via Giannone,  spazio avvantaggiato dalla presenza di due ampi parcheggi.

Il progetto tratterà anche altri temi  come l’accessibilità, la mobilità e la sosta. Il tutto per conferire nuovamente alla strada e alla piazza il valore originario : luoghi sani di relazione. Queste fasi che accompagneranno l’iniziativa : la costruzione di un metodo di lavoro condiviso con cittadini, forze politiche , commercianti e artigiani, l’analisi dei punti di forza e di debolezza,  la capacità di relazione con altre parti della città e del territorio, le vocazioni attrattive per la visibilità anche al di fuori del proprio Comune. E poi le azioni e gli interventi strategici concreti,  che conducono alla formazione di valore aggiunto all’interno del sistema urbano storico, promuovendolo nel territorio. Fra pochi giorni avranno inizio le campagne elettorali, di coloro che intendono proporsi nel nuovo quadro politico mariglianese e l’unica cosa giusta da fare, sarebbe quella di instaurare un tavolo tecnico con le attività produttive che facesse la sintesi delle criticità e studiasse un piano condiviso di iniziative possibili da proporre. Anche questo però è mancato e mancherà. Sarà forse che la categoria dei commercianti non è utile ad obiettivi politici? Chi pensa ciò dimentica che è il motore economico dell’intero paese, ed oggi hanno assoluto bisogno di aiuto.Se i più grandi colossi di moda come Zara e H&M hanno già annunciato la chiusura di molteplici punti vendita in tutto il mondo; come potranno resistere a questa immane tragedia le piccole attività gravate di un peso insopportabile di un socio maggioritario quale è lo Stato?Tirarsi indietro aci annulla come cittadini di una società civile e solidale. 

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