Una nuova sfida: alimentazione e fibromialgia

La fibromialgia è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, astenia e rigidità muscolare. Studi epidemiologici, hanno evidenziato che ad essere colpite sono soprattutto le #donne in particolare coloro che svolgono attività lavorative ripetitive e poco gratificanti e situazioni familiari conflittuali. Per la causa della patologia si ipotizza un’origine multi fattoriale: ipersensibilizzazione del sistema nervoso centrale, alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi, alterazioni nel rilascio di molecole pro infiammatorie, alterazioni dell’equilibrio tra sostanze ossidanti e antiossidanti.

Solitamente i pazienti presentano una amplificazione della percezione del dolore a livello centrale e patologie psichiatriche quali l’ansia, la depressione, il disturbo post-traumatico da stress e la somatizzazione possono predisporre all’insorgenza della malattia. Come si può intervenire dal punto di vista #nutrizionale sulla fibromialgia, considerato che spesso è associata anche a sindrome da colon irritabile e altri disturbi intestinali, intolleranza ai lieviti e al lattosio? 

Il rilascio di molecole pro infiammatorie e un mancato equilibrio tra molecole ossidanti e anti ossidanti induce a scegliere una alimentazione in cui si punti a diminuire processi infiammatori e ad aumentare l’apporto di antiossidanti. A tal proposito, è utile scegliere ortaggi e frutta di stagione ricchi di antiossidanti, che aiutino a contrastare i radicali liberi e diminuire lo stato infiammatorio. Inoltre, con il loro effetto depurativo e drenante sono utili per eliminare le tossine. 

I legumi sono fondamentali in quanto, grazie alla ricchezza in proteine vegetali rendono i muscoli più resistenti. 

Anche la curcuma e lo zenzero possono essere molto utili perché hanno un’azione disintossicante e antiossidante che stimolano la riduzione dello stato infiammatorio. Possono essere spolverizzati sui piatti preparati o bevuti come infuso nell’arco della giornata.

Ciò che bisogna evitare sono i cibi ricchi di zuccheri aggiunti e grassi saturi che favoriscono e peggiorano lo stato infiammatorio.

Donatella Provvisiero

Biologa-Nutrizionista

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