De Luca non si candida


Sono certo che De Luca abbia deciso di non essere  candidato a presidente della Regione in occasione delle prossime elezioni regionali.

Non mi riferisco ai mille e uno rumors del sottobosco politico del centro sinistra e nemmeno alle dichiarazioni nette di Renzi o di Leu.

Non penso neanche alle chiare prese di posizione di Dema o dei poveri 5s.

Lui sa che non sarà candidato.

Lo dico perché nessun Presidente che sappia di dover essere sottoposto al giudizio elettorale si sarebbe mai sognato di “obbligare” nottetempo il direttore generale dell’ Asl della città di Napoli ad una delibera inquietante per convenzionarla con l’ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno al fine di convogliare lì tutti i pazienti del capoluogo che afferiscono all’ospedale del Mare.

Direte, evidentemente non ci sono altri reparti a Napoli che potrebbero fare queste attività. Nulla di più falso, nella sola città di Napoli vi sono 5 – dico cinque – eccellenti divisioni di cardiochirurgia, vanto nazionale per qualità ed efficienza.

E invece ci si impunta per alimentare il via vai sulla rotta Napoli – Salerno tra pazienti che vanno e medici che tornano per consulenze proprio all’ospedale del Mare con disagi, sperpero di risorse, inefficienze e qualche inevitabile decesso.

Se escludo che la delibera 35 del 22 gennaio 2020 possa servire a riempire di pazienti qualche reparto (desolato!) affidato da De Luca a suoi sodali posso immaginare che si tratti solo di una banale ridotta elettorale che prova a fortificare il traballante feudo di Salerno. Ci si ritira a casa, insomma.

Con un atto del genere che fa il paio con quello di qualche mese or sono per assumere a Napoli i concorrenti infermieri salernitani con lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi della Asl di Salerno, si dà uno schiaffo agli straordinari professionisti, medici, infermieri, tecnici dei centri cardiochirurgici di Napoli, ma soprattutto si mette la storia, la cultura e la scienza di tutti i sanitari campani sotto il tacco delle clientele salernitane.

Per salvaguardare la salute dei cittadini della Campania era indispensabile un commissario del governo nazionale sottratto alle manie gestionali audaci e spregiudicate di De Luca: è stato un errore cancellare quella figura e ne chiederemo conto!

Al primo incidente, purtroppo, ci penserà la procura a comprendere il perché di questo atto vergognoso che mette a rischio la vita e la salute di milioni di cittadini napoletani.

Una persona normale che obbliga un direttore generale da lui nominato ad una porcheria del genere può credere di passare indenne dal giudizio elettorale dei napoletani?

Quindi ha deciso di ritirarsi. Ogni tanto una buona notizia.

P.S. Dimenticavo: perché questo atto è stato confezionato e deliberato con tanta fretta e proprio ora? Notizie in arrivo?

Leggimento

di Paolo Russo Deputato al Parlamento, medico e scrittore

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