Una cerimonia semplice ma toccante: da oggi una targa apposta all’ingresso degli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, ricorda l’operato del magistrato Federico Bisceglia morto 10 anni fa e che proprio a Nola cominciò la sua carriera da pm. Sono trascorsi infatti dieci anni da quel terribile giorno in cui perse la vita in un incidente con la propria auto sulla Salerno-Reggio Calabria e le cui cause non sono state mai accertate. “Dieci anni che non hanno attenuato il nostro dolore, ma accresciuto la consapevolezza di quello che ha fatto Federico. La targa scoperta oggi qui ci onora perché questa era la sua seconda casa”, ha detto la sorella Marianna intervenuta insieme alla mamma alla cerimonia di scoprimento. La targa, la cui iniziativa si deve all’associazione ambientalista “Gre.e.t.s” presente con il vice presidente nazionale, Vincenzo Stabile, Michelangelo Mocerino e Michela Caiazzo, ne ricorda “l’azione contro le ecomafie nella Terra dei Fuochi”. Scoperta dalla mamma del magistrato insieme al vescovo di Nola Francesco Marino, alla presenza del procuratore di Nola, Marco del Gaudio, del presidente del Tribunale di Nola,Paola Del Giudice, del questore di Napoli Maurizio Agricola, del comandante provinciale del carabinieri, generale di brigata Biagio Storniolo e don Maurizio Patriciello, tra gli altri. Federico Bisceglia aveva cominciato proprio alla Procura di Nola la carriera di magistrato nel 2002 occupandosi di inquinamento ambientale. Qui infatti aveva istruito il primo processo per disastro ambientale denominato “Terra Mia” affidando le Indagini al Nucleo investigativo di polizia ambientale del Corpo Forestale dello Stato. “Eravamo poco più di 20 uomini che si occupavano di intercettazioni e appostamenti, ma eravamo guidati e protetti da un grande magistrato quale era Bisceglia”, ha detto il generale Ciro Lungo, comandate dei Carabinieri Forestale della Campania, all’epoca dell’indagine capo del nucleo investigativo dell’allora Corpo Forestale dello Stato. “Se oggi abbiamo norme stringenti sul traffico dei rifiuti lo dobbiamo anche a Bisceglia”, ha invece raccontato don Maurizio Patriciello, amico del magistrato. “Siamo orgogliosi di ospitare la targa in memoria di Bisceglia qui in Procura per tutto quello che ha costruito, ovvero il rapporto di fiducia tra la magistratura e i cittadini e la società civile” , ha osservato il procuratore Marco Del Gaudio. Bisceglia si era occupato, negli anni, delle vicende riguardanti la Terra dei Fuochi, degli appalti per la Coppa America di vela, dei rifiuti tossici a largo di Capri, della morte della piccola Fortuna quando era pm a Napoli Nord. Il magistrato morì in un incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria, all’altezza di Castrovillari, in provincia di Cosenza. Aveva 45 anni. Stimato magistrato, era impegnato in diversi filoni legati ai rifiuti e alle violazioni ambientali, di cui in più occasioni aveva discusso in incontri con studenti e cittadini. Tra le ultime indagini, quella relativa alla morte della piccola Fortuna, la bimba di 6 anni che precipitò dal balcone nel Parco Verde di Caivano.

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