“Teatro sottovoce”: su Twitter il dietro le quinte diventa dietro gli smartphone

Di venerdì sera, a partire dalle 21,30, in uno degli audio space, ultima funzione del
social network Twitter, viene allestito un teatro.

Ci sono i conduttori, le esibizioni, la platea, gli applausi, la poltrona si può comodamente scegliere in autonomia a casa propria, il sipario si alza con un click e il biglietto è gratis.

L’iniziativa “Teatro sottovoce” parte da due account di Twitter, Frank Messina e Ro che, forti di una passione artistica salda e condivisa, si sono fatti promotori ed organizzatori delle serate.

60 minuti di poesie e racconti cui assistere con un unico senso, l’udito che così diventa il mezzo esclusivo per poter raggiungere questo teatro virtuale innovativo e originale nel suo genere, oltre che rispettoso delle norme anticovid.

Tra gli interventi dell’ultimo appuntamento il monologo di Morgan Freeman tratto dal film “Le ali della libertà”, una lettera di Ludwig van Beethoven, un estratto di Franco Arminio, una dedica personale ad un’amica scomparsa oltre che l’esilarante componimento metasemantico “Il lonfo” di Fosco Maraini.

Lo spettacolo non ha celato l’emozione degli attori, non sono mancati piccoli problemi tecnici dovuti alla diretta e la parte finale dello spaccato teatrale è stato dedicato ai feedback del pubblico che quando è stato invitato ad intervenire con la propria voce in sala, non si è tirato indietro.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 14 maggio, gli organizzatori ci tengono a far sapere che la scaletta resterà flessibile e aperta alle proposte di chiunque voglia esibirsi.

Insomma un punto di incontro e di condivisione umana, una piazza virtuale dove non c’è l’obbligo né della distanza né della mascherina, un posto dove ci si può stringere intorno ad una passione.

E non è escluso che McLuhan da teorico e sociologo della comunicazione, un teatro così lo avrebbe accolto di gusto nel suo “villaggio globale”.

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