Il 25 ottobre si celebra il World Pasta Day

I cereali come il grano, l’orzo, il farro, l’avena, il mais, il riso, il miglio, rappresentano la fonte principale di carboidrati per il nostro organismo. Via libera dunque alla pasta, che grazie alle sue innumerevoli varianti può essere consumata da tutti, nel rispetto delle esigenze di gusto e di salute e all’insegna di un’alimentazione varia e consapevole.

Quando si parla di pasta, bisogna considerare diversi aspetti. Ad esempio, la cottura della pasta è importante. La pasta al dente invita a essere masticata più a lungo e il lavoro della masticazione fa uscire dalle ghiandole salivari succhi contenenti l’enzima ptialina che agiscono sulle catene complesse dell’amido, riducendole a strutture meno complesse e facilitando il successivo completamento della digestione.

Inoltre con la cottura al dente l’amido non è completamente gelatinizzato e quindi non può essere digerito totalmente dagli enzimi. La digestione diventa più lenta, così come l’assorbimento del glucosio che compone l’amido: il risultato è un indice glicemico inferiore.

Anche la composizione della pasta è una caratteristica da considerare. La pasta integrale ad esempio è ricca di fibre che derivano anche da frutta e vegetali e che hanno un ruolo protettivo verso il tumore all’intestino. Una valida alternativa potrebbe essere quella di consumare pasta normale accompagnata da verdure per aggiungere comunque fibre al pasto.

Donatella Provvisiero

Biologa-Nutrizionista

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